L’Invidia: “Cos’è e come può essere affrontata”
Cos’è l’invidia? L’invidia è un meccanismo che mettiamo in atto quando ci sentiamo sminuiti dal confronto con qualcuno, con quanto ha, con quanto è riuscito a fare. Diciamo che è un tentativo alquanto maldestro di recuperare la fiducia, la stima in noi stessi svalutando l’altro. Si tratta quindi di un processo: c’è il confronto, l’impressione devastante di impoverimento, di impotenza e poi la reazione aggressiva. Per cercare di proteggere il nostro valore, svalutiamo il modello abbassandolo al nostro piano, invece che rinunciare alle nostre mete diventando indifferenti. L’invidia è quindi un tentativo di scacciare lo stimolo svalutando l’oggetto, la meta, il modello. Desiderare e giudicare diventano allora le fonti dell’invidia
Dal punto di vista psicologico l’invidia è anche un modo di guardare gli altri, possiamo definirlo un tratto di personalità. Infatti l’invidioso non si limita ad osservare con occhio ostile il suo collega di lavoro, guarda con la stessa modalità anche il vicino di casa, il compagno di sport, l’amico con cui va in vacanza, il fortunato che ha vinto la lotteria, etc. Potremmo addirittura tracciare un profilo di personalità del soggetto invidioso, facendola rientrare nelle tipologie psicologiche.
Da un punto di vista strettamente evoluzionistico potremmo considerare l’invidia come un effetto collaterale delle dinamiche legate alla competizione all’interno di una specie o tra specie differenti riconducibile a una necessità di sopravvivenza.
In genere coloro che hanno più probabilità di sviluppare questo sentimento di invidia sono persone con un’infanzia difficile. Sono stati bambini con genitori con personalità ambivalente, con disturbi dell’affettività e a loro volta invidiosi, che hanno insegnato loro che non avere ciò che hanno gli altri non dipende da ciò che essi hanno fatto, ma dall’ingiustizia della vita, dalla società che non aiuta i più deboli. Questo atteggiamento di “non responsabilità” insegna ai bambini che non si è artefici del proprio destino, ma si subisce un destino deciso da altri, rendendoci vittime di una società ingiusta. Questi bambini impareranno a sentirsi vittime, e non avranno fiducia non solo nella società in cui vivono, ma tanto meno in loro stessi e nella loro capacità di poter cambiare le cose. Questi svilupperanno rancore, gelosia ed invidia per chi è stato più “fortunato” di loro, per chi ha avuto di più e che ,secondo loro, non lo meritava.
I sintomi dell'invidia:
Alcuni suggerimenti per limitare l'invidia: :
La Responsabilità (riconoscere con maturità e consapevolezza le conseguenze del proprio comportamento)
Valutare noi stessi onestamente (riconoscere i nostri limiti e provare a superarli)
Potenziare il nostro sé (nutrire il bambino ferito)
Altri suggerimenti per trasformare l’invidia in un sentimento positivo :
– Accetta e riconosci le sensazioni che ti dà. Senti di provare invidia per qualcosa e per qualcuno? Prenditi del tempo per “vivere” l’emozione, accettando tutto quello che ti porta.
– Comprendine il vero significato: che cosa stai davvero invidiando? La persona? La cosa che ha o ha fatto? Il modo in cui l’ha ottenuta? Il modo in cui si comporta? La sua vita attuale e/o il suo futuro? Oppure stai invidiando semplicemente una situazione e una storia?
– Definisci esattamente che cosa vuoi per te e come fai a ottenerlo: Sei sicuro/a che quello che invidi all’altra persona possa renderti realmente felice? O quello che ti rende felice è qualcosa di diverso? Se ci pensi bene, che cosa desideri davvero per te? Come puoi realizzarlo?
– Creati dei modelli positivi: la persona o la situazione che invidi, possono insegnarti qualcosa di positivo e di utile? C’è qualcosa che tu puoi fare per ottenere ciò che vuoi, prendendo come esempio e modello o anche solo come fonte di ispirazione coloro che invidi, mantenendo la tua personalità e unicità?
Come per tutte le patologie, l’invidia è una emozione disfunzionale perché sta ‘al posto di’ altre emozioni positive e di crescita. Dall’accettazione dei limiti scaturisce un senso di integrità prima e di pienezza poi: solo il dire a se stessi «Questi sono i miei limiti» fa scoprire potenzialità inesplorate. modificare.
Cos’è l’invidia? L’invidia è un meccanismo che mettiamo in atto quando ci sentiamo sminuiti dal confronto con qualcuno, con quanto ha, con quanto è riuscito a fare. Diciamo che è un tentativo alquanto maldestro di recuperare la fiducia, la stima in noi stessi svalutando l’altro. Si tratta quindi di un processo: c’è il confronto, l’impressione devastante di impoverimento, di impotenza e poi la reazione aggressiva. Per cercare di proteggere il nostro valore, svalutiamo il modello abbassandolo al nostro piano, invece che rinunciare alle nostre mete diventando indifferenti. L’invidia è quindi un tentativo di scacciare lo stimolo svalutando l’oggetto, la meta, il modello. Desiderare e giudicare diventano allora le fonti dell’invidia
Dal punto di vista psicologico l’invidia è anche un modo di guardare gli altri, possiamo definirlo un tratto di personalità. Infatti l’invidioso non si limita ad osservare con occhio ostile il suo collega di lavoro, guarda con la stessa modalità anche il vicino di casa, il compagno di sport, l’amico con cui va in vacanza, il fortunato che ha vinto la lotteria, etc. Potremmo addirittura tracciare un profilo di personalità del soggetto invidioso, facendola rientrare nelle tipologie psicologiche.
Da un punto di vista strettamente evoluzionistico potremmo considerare l’invidia come un effetto collaterale delle dinamiche legate alla competizione all’interno di una specie o tra specie differenti riconducibile a una necessità di sopravvivenza.
In genere coloro che hanno più probabilità di sviluppare questo sentimento di invidia sono persone con un’infanzia difficile. Sono stati bambini con genitori con personalità ambivalente, con disturbi dell’affettività e a loro volta invidiosi, che hanno insegnato loro che non avere ciò che hanno gli altri non dipende da ciò che essi hanno fatto, ma dall’ingiustizia della vita, dalla società che non aiuta i più deboli. Questo atteggiamento di “non responsabilità” insegna ai bambini che non si è artefici del proprio destino, ma si subisce un destino deciso da altri, rendendoci vittime di una società ingiusta. Questi bambini impareranno a sentirsi vittime, e non avranno fiducia non solo nella società in cui vivono, ma tanto meno in loro stessi e nella loro capacità di poter cambiare le cose. Questi svilupperanno rancore, gelosia ed invidia per chi è stato più “fortunato” di loro, per chi ha avuto di più e che ,secondo loro, non lo meritava.
I sintomi dell'invidia:
- La malignità
- Il giudizio
- La critica
- Il pessimismo
- Il vittimismo
Alcuni suggerimenti per limitare l'invidia: :
La Responsabilità (riconoscere con maturità e consapevolezza le conseguenze del proprio comportamento)
Valutare noi stessi onestamente (riconoscere i nostri limiti e provare a superarli)
Potenziare il nostro sé (nutrire il bambino ferito)
Altri suggerimenti per trasformare l’invidia in un sentimento positivo :
– Accetta e riconosci le sensazioni che ti dà. Senti di provare invidia per qualcosa e per qualcuno? Prenditi del tempo per “vivere” l’emozione, accettando tutto quello che ti porta.
– Comprendine il vero significato: che cosa stai davvero invidiando? La persona? La cosa che ha o ha fatto? Il modo in cui l’ha ottenuta? Il modo in cui si comporta? La sua vita attuale e/o il suo futuro? Oppure stai invidiando semplicemente una situazione e una storia?
– Definisci esattamente che cosa vuoi per te e come fai a ottenerlo: Sei sicuro/a che quello che invidi all’altra persona possa renderti realmente felice? O quello che ti rende felice è qualcosa di diverso? Se ci pensi bene, che cosa desideri davvero per te? Come puoi realizzarlo?
– Creati dei modelli positivi: la persona o la situazione che invidi, possono insegnarti qualcosa di positivo e di utile? C’è qualcosa che tu puoi fare per ottenere ciò che vuoi, prendendo come esempio e modello o anche solo come fonte di ispirazione coloro che invidi, mantenendo la tua personalità e unicità?
Come per tutte le patologie, l’invidia è una emozione disfunzionale perché sta ‘al posto di’ altre emozioni positive e di crescita. Dall’accettazione dei limiti scaturisce un senso di integrità prima e di pienezza poi: solo il dire a se stessi «Questi sono i miei limiti» fa scoprire potenzialità inesplorate. modificare.