Disturbi sessuali: a cosa ci riferiamo quando parliamo di disturbi sessuali? Per disturbi sessuali si intende un’anomalia della risposta sessuale individuale, ossia di una o più disfunzioni associate che, nell’uomo o nella donna, comportano un’alterazione psicofisica significativa. Riguardano, dunque, sia la dimensione psicologica, la psiche, sia la dimensione somatica, il soma. Mente e corpo sono inscindibilmente collegati, anche nell’insorgenza di un disturbo sessuale e nella reiterazione delle anomalie che alterano l’intimità tra partner.
Cosa intende per risposta sessuale individuale?
Con l’espressione risposta sessuale individuale si intende l’insieme delle manifestazioni psicofisiche che consentono a un individuo di dare inizio, svolgere e completare un rapporto sessuale in modo gratificante e funzionalmente adeguato. Classicamente la risposta sessuale, maschile e femminile, è rappresentata in una sequenza di fasi, definita “ciclo di risposta sessuale”. Tali fasi sono: il desiderio, l’eccitazione, l’orgasmo e la risoluzione. I disturbi sessuali interessano una o più di queste fasi.
Quali sono le maggiori cause di un disturbo sessuale?
I disturbi sessuali più comuni sono caratterizzati da anomalie che riguardano le fasi del desiderio, dell’eccitazione e dell’orgasmo e/o dal dolore associato al rapporto sessuale. La natura di questi disturbi va sempre contestualizzata e valutata in base a fattori etnici, culturali, religiosi e sociali. Vanno considerate anche le conoscenze e le competenze comportamentali che un individuo possiede relativamente all’ambito sessuale. Dal punto di vista eziologico, è più corretto ipotizzare un’interazione di più fattori patogeni, piuttosto che ricercare una causa unica. Nella pratica clinica, in particolare, si riconoscono molteplici variabili intervenienti che concorrono alla emersione e all’esacerbazione di un’anomalia o di importanti disturbi sessuali. In generale tali cause riguardano gli aspetti fisiologici, le componenti emotive, la dimensione psicosociale e il piano relazionale, ossia le specifiche modalità che caratterizzano il rapporto tra i partner.
Le tensioni relazionali possono influenzare negativamente l’attività sessuale tra i partner?
Certamente si. Le tensioni tra i partner si manifestano non solo a livello psicologico, ma anche corporeo, data l’unità esistente tra psiche e soma, tra la mente e il corpo. Le tensioni psicologiche di cui risente una persona, specialmente se sono prodotte nell’ambito della relazione con il/la partner, possono manifestarsi anche fisicamente: questo processo di “conversione somatica” può disturbare il ciclo di risposta sessuale, e quindi provocare alcuni disturbi sessuali. A titolo di esempio, indicativo e non esaustivo, negli uomini si verificano frequentemente deficit di erezione e/o eiaculazioni precoci se la partner si mostra nervosa e irritabile, disinteressata o poco coinvolta nei contatti intimi; un uomo può manifestare tali problematiche anche quando la donna è molto esigente e giudicante, richiedendo prestazioni elevate o percepite come tali. La suddetta dinamica vale anche per le donne: sentendosi insicure e temendo di non piacere al partner, oppure risentendo di incomprensioni e problematiche di incomunicabilità, o anche subendo comportamenti prevaricanti, disattenti e frustranti da parte del partner, spesso manifestano calo del desiderio, dolore coitale o disturbi dell’orgasmo.
Alcune personalità accusano maggiormente il peso delle tensioni con il partner?
Se consideriamo la personalità come l’insieme delle caratteristiche psichiche e degli schemi cognitivi e comportamentali attraverso cui un individuo si rapporta a se stesso, interagisce con gli altri e si muove nel suo ambiente, è possibile individuare alcune personalità più “sensibili” alle tensioni relazionali. Le persone che presentano tratti di insicurezza, timidezza, introversione, rigidità, influenzabilità o dipendenza spesso manifestano un repertorio di risorse psicologiche e di competenze comunicative più ristretto: ciò riduce la capacità di risolvere efficacemente le tensioni con il/la partner e ripristinare un clima di benessere condiviso. Le tensioni relazionali mal gestite possono degenerare in conflitti aperti o sedimentarsi, fenomeno che seppur meno eclatante, non è meno dannoso in quanto altera il desiderio e il piacere di stare insieme. In uno scenario simile è colpita anche la dimensione sessuale.
Come si può intervenire quando un disturbo sessuale è correlato a specifiche tensioni relazionali con il partner?
Generalmente ci si rivolge ad un sessuologo quando i problemi nell’intimità sono diventati di assoluta evidenza e tali da non essere più gestiti né individualmente, né con il/la partner. Molto spesso i disturbi sessuali vengono presentati come unica motivazione alla consulenza e decontestualizzato dall’ampio panorama della propria vita. In questi casi è fondamentale non soffermarsi sulla “punta dell’iceberg”, aiutando la persona a comprendere che le tensioni emotive, relazionali e fisiche sono intimamente connesse e vanno intese come aspetti diversi di un’unica entità problematica. Il trattamento dei disturbi sessuali correlati alle tensioni relazionali con il/la proprio/a partner richiede un’esplorazione ampia delle cause eziologiche. Coerentemente, l’intervento terapeutico promuove lo sviluppo della personalità e delle competenze relazionali, al fine di far apprendere un’adeguata gestione delle tensioni relazionali, sia per evitare che causino insoddisfazioni ed anomalie sessuali, sia per fronteggiare gli ostacoli al mantenimento del piacere erotico.
Cosa intende per risposta sessuale individuale?
Con l’espressione risposta sessuale individuale si intende l’insieme delle manifestazioni psicofisiche che consentono a un individuo di dare inizio, svolgere e completare un rapporto sessuale in modo gratificante e funzionalmente adeguato. Classicamente la risposta sessuale, maschile e femminile, è rappresentata in una sequenza di fasi, definita “ciclo di risposta sessuale”. Tali fasi sono: il desiderio, l’eccitazione, l’orgasmo e la risoluzione. I disturbi sessuali interessano una o più di queste fasi.
Quali sono le maggiori cause di un disturbo sessuale?
I disturbi sessuali più comuni sono caratterizzati da anomalie che riguardano le fasi del desiderio, dell’eccitazione e dell’orgasmo e/o dal dolore associato al rapporto sessuale. La natura di questi disturbi va sempre contestualizzata e valutata in base a fattori etnici, culturali, religiosi e sociali. Vanno considerate anche le conoscenze e le competenze comportamentali che un individuo possiede relativamente all’ambito sessuale. Dal punto di vista eziologico, è più corretto ipotizzare un’interazione di più fattori patogeni, piuttosto che ricercare una causa unica. Nella pratica clinica, in particolare, si riconoscono molteplici variabili intervenienti che concorrono alla emersione e all’esacerbazione di un’anomalia o di importanti disturbi sessuali. In generale tali cause riguardano gli aspetti fisiologici, le componenti emotive, la dimensione psicosociale e il piano relazionale, ossia le specifiche modalità che caratterizzano il rapporto tra i partner.
Le tensioni relazionali possono influenzare negativamente l’attività sessuale tra i partner?
Certamente si. Le tensioni tra i partner si manifestano non solo a livello psicologico, ma anche corporeo, data l’unità esistente tra psiche e soma, tra la mente e il corpo. Le tensioni psicologiche di cui risente una persona, specialmente se sono prodotte nell’ambito della relazione con il/la partner, possono manifestarsi anche fisicamente: questo processo di “conversione somatica” può disturbare il ciclo di risposta sessuale, e quindi provocare alcuni disturbi sessuali. A titolo di esempio, indicativo e non esaustivo, negli uomini si verificano frequentemente deficit di erezione e/o eiaculazioni precoci se la partner si mostra nervosa e irritabile, disinteressata o poco coinvolta nei contatti intimi; un uomo può manifestare tali problematiche anche quando la donna è molto esigente e giudicante, richiedendo prestazioni elevate o percepite come tali. La suddetta dinamica vale anche per le donne: sentendosi insicure e temendo di non piacere al partner, oppure risentendo di incomprensioni e problematiche di incomunicabilità, o anche subendo comportamenti prevaricanti, disattenti e frustranti da parte del partner, spesso manifestano calo del desiderio, dolore coitale o disturbi dell’orgasmo.
Alcune personalità accusano maggiormente il peso delle tensioni con il partner?
Se consideriamo la personalità come l’insieme delle caratteristiche psichiche e degli schemi cognitivi e comportamentali attraverso cui un individuo si rapporta a se stesso, interagisce con gli altri e si muove nel suo ambiente, è possibile individuare alcune personalità più “sensibili” alle tensioni relazionali. Le persone che presentano tratti di insicurezza, timidezza, introversione, rigidità, influenzabilità o dipendenza spesso manifestano un repertorio di risorse psicologiche e di competenze comunicative più ristretto: ciò riduce la capacità di risolvere efficacemente le tensioni con il/la partner e ripristinare un clima di benessere condiviso. Le tensioni relazionali mal gestite possono degenerare in conflitti aperti o sedimentarsi, fenomeno che seppur meno eclatante, non è meno dannoso in quanto altera il desiderio e il piacere di stare insieme. In uno scenario simile è colpita anche la dimensione sessuale.
Come si può intervenire quando un disturbo sessuale è correlato a specifiche tensioni relazionali con il partner?
Generalmente ci si rivolge ad un sessuologo quando i problemi nell’intimità sono diventati di assoluta evidenza e tali da non essere più gestiti né individualmente, né con il/la partner. Molto spesso i disturbi sessuali vengono presentati come unica motivazione alla consulenza e decontestualizzato dall’ampio panorama della propria vita. In questi casi è fondamentale non soffermarsi sulla “punta dell’iceberg”, aiutando la persona a comprendere che le tensioni emotive, relazionali e fisiche sono intimamente connesse e vanno intese come aspetti diversi di un’unica entità problematica. Il trattamento dei disturbi sessuali correlati alle tensioni relazionali con il/la proprio/a partner richiede un’esplorazione ampia delle cause eziologiche. Coerentemente, l’intervento terapeutico promuove lo sviluppo della personalità e delle competenze relazionali, al fine di far apprendere un’adeguata gestione delle tensioni relazionali, sia per evitare che causino insoddisfazioni ed anomalie sessuali, sia per fronteggiare gli ostacoli al mantenimento del piacere erotico.