Vengono individuate sei fasi attraverso cui si sviluppa il processo di grooming Online:
- Formazione dell'amicizia: è la fase in cui l'abusante e il bambino fanno conoscenza; il tempo e anche il numero di volte in cui questa viene riproposta variano tra i diversi offenders e in base alla frequenza dei contatti tra i due partecipanti. Durante questa fase l'adulto può chiedere al bambino se ha delle foto di sé, per capire se sta parlando davvero con un bambino e se il suo aspetto rispetta i suoi gusti.
- Formazione della relazione: è un'estensione della prima fase e si fonda su discorsi tra offender e vittima su argomenti che interessano il bambino come la scuola o la vita a casa. Non tutti gli offenders si impegnano in questa fase ma chi vuole mantenere dei contatti si sforza di creare l'illusione di diventare il migliore amico della vittima.
- Valutazione del rischio: è il momento in cui l'offender chiede al bambino delle informazioni, ad esempio rispetto alla postazione del computer o al numero di persone che ne hanno accesso, per capire qual è la probabilità che qualcuno possa scoprire ciò che sta accadendo.
- Esclusività: in questa fase l'offender introduce l'idea del migliore amico e si pone nei confronti della vittima come una persona che comprende ciò che gli accade, si mostra emotivamente vicino e disponibile nel caso il bambino avesse voglia di parlare dei suoi problemi; l'interazione acquista la caratteristica della mutualità. Spesso a questo punto l'adulto introduce anche l'argomento della fiducia, chiedendo alla vittima se e quanto si fida di lui; i bambini, cadendo nella trappola, rispondono spesso esternando una fiducia incondizionata nell'adulto. Questa fase è propedeutica alla successiva in quanto permette di raggiungere maggiore intimità.
- Sessualità: la fase centrale del processo di grooming può essere introdotta da domande tipo: “hai mai baciato qualcuno?” o “ti sei mai toccato/a?” (O'Connell, 2003, p. 9). Per il bambino queste domande possono sembrare abbastanza innocue
- dal momento che si è stabilito un forte senso di condivisione e fiducia tra i due partecipanti. Spesso il tono di queste conversazioni, però, è estremamente profondo e comunque inconsueto per la vittima, e può quindi percepirle come più difficili da affrontare. La sensazione che il bambino possa poter parlare di qualunque cosa con l'offender è parte integrante della conversazione, soprattutto se l'adulto vuole mantenere una relazione a lungo termine oppure per coloro i quali la fiducia e l'amore del bambino sono parte fondante della fantasia da soddisfare. Dalla ricerca di O'Connell (2003) emerge che proprio durante questa fase ci sono maggiori differenze nei pattern conversazionali dei vari offenders.
Conclusione: O'Connell illustra vari modi in cui si possono concludere le cybersexploitation o gli incontri di grooming a seconda delle caratteristiche dell'abusante e della relazione che si è costruita. Può esserci ad esempio la volontà dell'offender di limitare i danni, quindi l'adulto dice al bambino che quanto accaduto è il loro segreto e che lui lo ama; spesso questa modalità caratterizza le ultime fasi del grooming online ma è anche un modo per scongiurare di essere scoperti. Altri abusanti preferiscono invece la tattica del colpisci e scappa, adottata soprattutto dai cyber-violentatori più aggressivi ai quali non interessa affatto limitare i danni o mantenere i contatti e che chiudono l'interazione senza preoccuparsi delle conseguenze.
Possiamo individuare cinque caratteristiche principali all'interno delle interazioni di grooming.
Le caratteristiche individuate sono le seguenti:
• richieste di modalità di contatto differenti,
• ricomposizione,
• richiesta di foto eccitanti,
• affermazione delle proprie preferenze sessuali o dichiarazione dei propri desideri ed esperienze sessuali,
• introduzione della fase sessuale.
CHI SONO LE VITTIME:
sono soprattutto ragazzini che hanno problemi con i genitori, che si sentono depressi, che hanno difficoltà a stabilire delle relazioni amicali nel mondo reale o che hanno alle spalle storie di abuso. Rispetto a quest'ultima caratteristica, Wolak e colleghi (2004) sostengono che i bambini con storie pregresse di abuso fisico o sessuale sembrano essere maggiormente a rischio per quanto riguarda l'abuso online ed espongono diverse motivazioni; la storia di abuso, per esempio, può aver compromesso i bisogni e i comportamenti della vittima, rendendola meno capace di valutare le situazioni pericolose e meno responsiva nel caso in cui le vengano fatte delle avance sessuali inappropriate. Legato a queste motivazioni, c'è anche il fatto che i bambini abusati tendono probabilmente ad assumersi anche più rischi nell'ambito della sessualità; quindi, che in alcuni casi internet sembra essere più un veicolo di trasmissione del rischio piuttosto che il suo creatore. I ragazzini maggiormente a rischio sembrano essere quelli che presentano delle problematiche precedenti all'adescamento sessuale, che vanno da problemi caratteriali e di personalità a problemi contestuali e di vita vissuta (Olson, Daggs, Ellevold, & Rogers, 2007).
LE CONSEGUENZE SULLE VITTIME:
Nel breve termine si può constatare turbamento, imbarazzo, aggressività, sintomi di stress e di depressione. Nel lungo termine Lanning (2001) annovera tra le conseguenze della vittimizzazione online, che si possono manifestare anche in età adulta, disturbi psichiatrici ed emotivo-comportamentali, ansia estrema, depressione maggiore, disturbi dell'alimentazione, PTSD, comportamenti antisociali, abuso di sostanze, problemi relazionali e suicidio. McAlinden (2013),
...E GLI ABUSANTI CHI SONO:
Le persone adulte abusanti spesso tendono a essere individui inadeguati nelle loro funzioni sociali, Schell (2007) riporta le parole di alcuni esperti di comportamenti sessuali online, i quali affermano che il sesso virtuale, a prescindere che coinvolga minori o meno, è una forma di psicopatologia e può essere considerato un sintomo di comportamenti ossessivi e compulsivi. Lo classificano, quindi, come un tipo di dipendenza (Shell, 2007 in Choo, 2009).
QUAL'E' LA MODALITA' DI APPROCCIO ALLA VITTIMA:
Non tutti gli offenders adescano i ragazzini casualmente, anzi, quasi tutti sembrano prendere una decisione ponderata sulla vittima da contattare. Gli elementi caratterizzanti la loro scelta sembrano essere : l'interpretazione del nickname o delle tag del forum dove si trovano le vittime, la visione romantica dell'offender di cercare ragazzi con cui intessere una vera relazione e la necessità di conoscere le caratteristiche fisiche della vittima per capire se è abbastanza grande da poter garantire un futuro contatto offline.
Dott.ssa Elisabetta Rita pasqualetto