PAURA DA CORONAVIRUS
Esistono paure in grado di sovrastarci. Esistono fobie in grado di condizionare la nostra vita. Esistono allarmi in grado di modificare le nostre abitudini, dalle più elementari alle più complesse. E allor quando scoppia un’allerta sanitaria, provocata da un virus appena scoperto, di cui si sa ben poco, il nostro sistema cognitivo subisce un allarme difficile da gestire.
E’ una condizione che interviene in ogni situazione in cui vi sia un grave pericolo, in grado di trasformarsi in una insicurezza pervasiva che porta alla condizione di panico. Il realismo è la condizione che si oppone alla condizione di malessere dovuto alla distorsione della realtà tipica della paura.
Normalmente il timore riguarda in un primo momento una riflessione, per poi esprimersi in piani in cui il ragionamento viene sempre più ostacolato, per far posto alla paura incondizionata e di grande intensità.
Tutto ciò può riguardare qualunque pericolo, sia del singolo che per la collettività, come la paura di un terremoto, di un attacco terroristico oppure di una epidemia, come quella insorta attualmente in Cina, in cui la percezione del pericolo viene esasperata.
Qualunque sia il pericolo avviene la perdita della capacità riflessiva razionale, dando voce ad un timore non più logico, in grado di produrre un danno intenso e potenzialmente distruttivo.
Purtroppo per una paura si perde la capacità di affrontarla correttamente
La paura si rivela un sentimento fondamentale per la nostra sopravvivenza. È un campanello d’allarme che ci richiama a mettere in atto strategie per proteggerci, per essere in grado di reagire velocemente e con più efficacia davanti a una minaccia. La paura è un sentimento dell’anima. E quando è scatenata dal terrore di un virus coinvolge la nostra ombra e corde nascoste di noi.
Come gestire un virus che ci spaventa?
Parliamo di qualcosa di invisibile, che sembra provenire da continenti lontani. La classica influenza a mala pena ci sfiora. Un virus che viene da lontano invece non possiamo conoscerlo.
Subentra il panico!
E anziché riuscire a concretizzare le buone pratiche ecco che ci possiamo scoprire, con disarmante semplicità, ad aver paura della paura stessa.
Respirare e guardarci allo specchio della nostra anima è la migliore strategia per accogliere le nostre paure e dare loro lo spazio che meritano, senza permettere loro di sconvolgerci, di travolgerci. Vale per i virus venuti da lontano e per tutti i fenomeni dell’anima. La paura è un’emozione sana, che ci aiuta a sopravvivere e a vivere bene. Ma ha bisogno di uno spazio delimitato. È giusto aver paura, ma non possiamo permettere alla paura di sommergere la nostra vita.
Per combattere questa condizione, la migliore azione consiste nel rinforzare il sistema logico della razionalità mediante messaggi istituzionali affidabili, diramati da organi statali, che diano una dimensione comprensibile e finalmente razionale ad una paura che altrimenti arriverebbe a degenerare in una esasperazione potenzialmente dannosa.
Necessaria una condotta di recupero della capacità psichica dei soggetti che provoca una esasperazione accentuata ed irrazionale, in cui il danno sociale rischia di diventare grave a causa di comportamenti sostanzialmente inconsulti, in grado di aumentare l'ansia collettiva fino a forme di vera esasperazione. Questo naturalmente non deve prescindere dalla giusta osservazione del pericolo.
In un caso come quello che stiamo vivendo, il timore inconsulto provoca una necessità spasmodica di controllare l'ambiente che si avverte ostile ed insidioso. Sono assolutamente necessarie le soluzioni che consistono nel razionalizzare gli eventi verso una logica di ragionamento che esclude la paura in eccesso.
È il momento di usare il buon senso, il cervello per resistere a impulsi imitativi irrazionali
Ecco alcune informazioni utili per affrontare psicologicamente l’emergenza da Coronavirus:
– VERIFICA che siano a conoscenza delle semplici azioni quotidiane che abbattono il rischio di contagio
– SOSTIENI i tuoi familiari se sembrano particolarmente angosciati: meno immersione nei flussi di notizie dei Social, e due parole personali in più aiutano molto!
La paura la possiamo sconfiggere tutti insieme, compiamo tante piccole azioni responsabili e collaboriamo con le Istituzioni.
23 feb. 20
Dott.ssa Elisabetta Rita Pasqualetto
Clicca qui per modificare.
Esistono paure in grado di sovrastarci. Esistono fobie in grado di condizionare la nostra vita. Esistono allarmi in grado di modificare le nostre abitudini, dalle più elementari alle più complesse. E allor quando scoppia un’allerta sanitaria, provocata da un virus appena scoperto, di cui si sa ben poco, il nostro sistema cognitivo subisce un allarme difficile da gestire.
E’ una condizione che interviene in ogni situazione in cui vi sia un grave pericolo, in grado di trasformarsi in una insicurezza pervasiva che porta alla condizione di panico. Il realismo è la condizione che si oppone alla condizione di malessere dovuto alla distorsione della realtà tipica della paura.
Normalmente il timore riguarda in un primo momento una riflessione, per poi esprimersi in piani in cui il ragionamento viene sempre più ostacolato, per far posto alla paura incondizionata e di grande intensità.
Tutto ciò può riguardare qualunque pericolo, sia del singolo che per la collettività, come la paura di un terremoto, di un attacco terroristico oppure di una epidemia, come quella insorta attualmente in Cina, in cui la percezione del pericolo viene esasperata.
Qualunque sia il pericolo avviene la perdita della capacità riflessiva razionale, dando voce ad un timore non più logico, in grado di produrre un danno intenso e potenzialmente distruttivo.
Purtroppo per una paura si perde la capacità di affrontarla correttamente
La paura si rivela un sentimento fondamentale per la nostra sopravvivenza. È un campanello d’allarme che ci richiama a mettere in atto strategie per proteggerci, per essere in grado di reagire velocemente e con più efficacia davanti a una minaccia. La paura è un sentimento dell’anima. E quando è scatenata dal terrore di un virus coinvolge la nostra ombra e corde nascoste di noi.
Come gestire un virus che ci spaventa?
Parliamo di qualcosa di invisibile, che sembra provenire da continenti lontani. La classica influenza a mala pena ci sfiora. Un virus che viene da lontano invece non possiamo conoscerlo.
Subentra il panico!
E anziché riuscire a concretizzare le buone pratiche ecco che ci possiamo scoprire, con disarmante semplicità, ad aver paura della paura stessa.
Respirare e guardarci allo specchio della nostra anima è la migliore strategia per accogliere le nostre paure e dare loro lo spazio che meritano, senza permettere loro di sconvolgerci, di travolgerci. Vale per i virus venuti da lontano e per tutti i fenomeni dell’anima. La paura è un’emozione sana, che ci aiuta a sopravvivere e a vivere bene. Ma ha bisogno di uno spazio delimitato. È giusto aver paura, ma non possiamo permettere alla paura di sommergere la nostra vita.
Per combattere questa condizione, la migliore azione consiste nel rinforzare il sistema logico della razionalità mediante messaggi istituzionali affidabili, diramati da organi statali, che diano una dimensione comprensibile e finalmente razionale ad una paura che altrimenti arriverebbe a degenerare in una esasperazione potenzialmente dannosa.
Necessaria una condotta di recupero della capacità psichica dei soggetti che provoca una esasperazione accentuata ed irrazionale, in cui il danno sociale rischia di diventare grave a causa di comportamenti sostanzialmente inconsulti, in grado di aumentare l'ansia collettiva fino a forme di vera esasperazione. Questo naturalmente non deve prescindere dalla giusta osservazione del pericolo.
In un caso come quello che stiamo vivendo, il timore inconsulto provoca una necessità spasmodica di controllare l'ambiente che si avverte ostile ed insidioso. Sono assolutamente necessarie le soluzioni che consistono nel razionalizzare gli eventi verso una logica di ragionamento che esclude la paura in eccesso.
È il momento di usare il buon senso, il cervello per resistere a impulsi imitativi irrazionali
Ecco alcune informazioni utili per affrontare psicologicamente l’emergenza da Coronavirus:
- E’ indispensabile affrontare con molta attenzione, rigore e prudenza la presenza del virus, senza sottovalutare ma al contempo senza catastrofizzare e cedere al panico.
- Il panico ci porta a fare scelte frettolose, preoccuparci delle cose sbagliate e ignorare azioni protettive semplici, apparentemente banali ma molto efficaci. Ci porta a “reazioni di pancia invece che di testa”, ma quando siamo davanti ad un rischio si deve proteggere la nostra lucidità di pensiero.
- E’ ovvio avere paura davanti ad un rischio epidemico nuovo: ansia per sè e i propri cari, ricerca di rassicurazioni, controllo continuo delle informazioni sono comportamenti frequenti in questi giorni.
- Ma la paura si può ridurre se si sa con chiarezza cosa succede e cosa fare: basarsi solamente su fonti informative ufficiali, aggiornate e accreditate.
- Ridurre la sovraesposizione alle informazioni incontrollate. Una volta acquisite le informazioni di base su cosa succede e cosa fare, è sufficiente verificare gli aggiornamenti un paio di volte al giorno su fonti affidabili. E’ difficile rinunciare alla tentazione di controllare le notizie ogni ora, ma deve essere chiaro che è un comportamento che AUMENTA L’ANSIA ed è di poca utilità pratica.
- Ognuno di noi deve essere un attivo diffusore di informazioni corrette e utili a parenti, amici, colleghi:
– VERIFICA che siano a conoscenza delle semplici azioni quotidiane che abbattono il rischio di contagio
– SOSTIENI i tuoi familiari se sembrano particolarmente angosciati: meno immersione nei flussi di notizie dei Social, e due parole personali in più aiutano molto!
La paura la possiamo sconfiggere tutti insieme, compiamo tante piccole azioni responsabili e collaboriamo con le Istituzioni.
23 feb. 20
Dott.ssa Elisabetta Rita Pasqualetto
Clicca qui per modificare.