VERGOGNARSI
La vergogna è un sentimento che accompagna l’auto-valutazione di un fallimento globale nel rispetto delle regole, scopi o modelli di condotta condivisi con gli altri; da una parte è una emozione negativa che coinvolge l’intero individuo rispetto alla propria inadeguatezza, dall’altra è il rendersi conto di aver fatto qualcosa per cui possiamo essere considerati dagli altri in maniera totalmente opposta rispetto a quello che avremmo desiderato.
A differenza dell’imbarazzo, che si sperimenta esclusivamente in presenza degli altri, ci si può vergognare da soli e per lungo tempo; inoltre, mentre l’imbarazzo sorge per l’infrazione di regole sociali che possono anche non essere condivise, la vergogna è il segnale della rottura di regole di condotta alle quali personalmente si aderisce.
Al fine di agevolare la pianificazione del trattamento e perfezionare gli interventi psicoterapici è essenziale distinguere le funzioni intrapsichiche e le origini storiche della convinzione-copione. La complessa origine storica dell’arcaica gestalt fissata 'qualcosa non va in me' può essere compresa da tre prospettive:
• messaggi determinanti decisioni confluenti;
• conclusioni in risposta a un’impossibilità; e
• reazioni difensive di speranza e controllo.
Ciascuno dei modi in cui la convinzione-copione si è formata possiede funzioni intrapsichiche uniche che esigono specifica attenzione nella psicoterapia.
La vergogna e il senso di superiorità sono dinamiche intrapsichiche che aiutano l’individuo a difendersi dalle rotture di relazione.
Dal punto di vista della terapia della Gestalt la vergogna implica un ridotto concetto di sé in confluenza con la critica, una trasposizione difensiva della tristezza e della paura, e una negazione e retroflessione della rabbia. La vergogna può anche derivare da una fissazione arcaica o da un’introiezione. Si suggerisce che il senso di superiorità sia negazione del bisogno di relazione. Si descrive una psicoterapia di relazione orientata al contatto, che ponga l’accento sull’indagine, la sintonia e il coinvolgimento.
Per la Psicoterapia della Gestalt la vergogna è una delle emozioni collocate sulla linea del "confine di contatto" con l'altro, con il mondo esterno, a cavallo tra l'intrapsichico e l'interpersonale. Pertanto essa è il risultato di un processo e di uno scambio e, in quanto tale, costituisce un'emozione intrinsecamente sociale e relazionale. Nella relazione interpersonale la vergogna è spesso associata ad un atteggiamento di sottile competizione in cui mi percepisco irrimediabilmente perdente, in cui l'altro - generalmente un altro significativo - diventa luogo di proiezione dei vari aspetti del mio sè ideale, diviene rappresentane di tutti gli altri, rappresentante di una norma sociale da cui mi sento dolorosamente escluso. Pertanto quando è presente il senso di vergogna si tratta di una relazione che non è in quel momento reciproca, intersoggettiva, bensì asimmetrica dove l'altro, quello 'vincente' è percepito come giudicante di fronte ad una visione di sè fallimentare.
La vergogna e il senso di superiorità sono dinamiche protettive per evitare di restare feriti dall’umiliazione e dalla perdita di contatto-nella-relazione con l’altro. Quando una relazione è contaminata dall’essere criticati, ridicolizzati, colpevolizzati, etichettati, ignorati, o altri comportamenti umilianti, il risultato è un’aumentata vulnerabilità nel rapporto. Il contatto o attaccamento è spezzato. La vergogna e il senso di superiorità derivano dall’umiliazione dell’onta e del rimprovero e dalla perdita di autostima.
Sia la vergogna che il senso di superiorità rispecchiano difese usate per evitare di sperimentare quanto l'individuo sia vulnerabile e impotente di fronte alla perdita di un rapporto. La vergogna è l’espressione della speranza inconscia che l'altro si prenda la responsabilità di riparare la rottura della relazione. Il senso di superiorità rappresenta la negazione della necessità del rapporto stesso.
Uno scopo fondamentale della Psicoterapia della Gestalt è aiutare i pazienti a vivere storie che trascendono se stesse, a dare insomma una dimensione prospettica alla loro vita, in modo che si portino dietro la sensazione che è valsa la pena viverla. Spazio alla sospensione del giudizio, verso se stessi e verso chi ci sta di fronte. Questo atteggiamento permette la percezione pura, senza riserve mentali, la percezione istintiva del mondo, come ce l'avrebbe un'animale, è un "modo di conoscere il mondo attraverso il senso invece che attraverso il significato" (P.Quattrini). E allora ti accorgi che non sei fatto solo di vergogna ma che c'è tutto un mondo che chiede spazio, respiro, tempo e hai l'occasione di avere una visione olistica di te dove l'insieme trascende la somma delle parti.
Formulare una teoria di terapia della Gestalt per la vergogna e il senso di superiorità richiede che il fenomeno venga integrato nella teoria del contatto e della formazione e fissazione delle Gestalt. Per arrivare a comprendere come si manifestino i fenomeni della vergogna e del senso di superiorità occorre utilizzare il concetto di funzioni es, io e personalità del sé, nonché i concetti d’interruzioni del contatto, specificamente introiezione, retroflessione e confluenza, sebbene sia riconosciuto che molte altre interruzioni del contatto, sia interno che esterno, sono attivate nella vergogna e nel senso di superiorità (Perls, Hefferline e Goodman, 1951).
Uno scopo fondamentale della Psicoterapia della Gestalt è aiutare i pazienti a vivere storie che trascendono se stesse, a dare insomma una dimensione prospettica alla loro vita, in modo che si portino dietro la sensazione che è valsa la pena viverla.
La vergogna può essere una dinamica significativa nella maggior parte delle difficoltà di relazione, inclusi depressione, ansia, obesità, dipendenze e disturbi del carattere. La sintonia del terapeuta sull’inespressa sensazione di vergogna dà ai clienti la possibilità di svelare i processi interni dei loro sentimenti, fantasie, desideri e difese. La sintonia include la sensazione di essere pienamente consapevoli dei bisogni, emozioni, e dinamiche auto-protettive basati sull’evoluzione - un sentire cinestesico ed emotivo di ciò che significa vivere con le esperienze. La sintonia si concretizza con il terapeuta che onora il livello di sviluppo del cliente e il suo avere a che fare con la vergogna, e nell'assenza di ogni etichettatura o classificazione delle fantasie, motivazioni e comportamenti del cliente. La sintonia include anche il comunicare esplicitamente al cliente che il terapeuta è consapevole delle lotte interiori, che lui o lei non è solo nella tristezza di non essere stato accettato per come è, e nella paura di perdere il rapporto a causa di chi è. I processi terapeutici della sintonia e del coinvolgimento riconoscono la difficoltà di rivelare la confusione interiore e le lotte, valutano il disperato tentativo di auto-sostegno e di far fronte, e contemporaneamente forniscono una sensazione di presenza del terapeuta
Un’efficace psicoterapia della vergogna e del senso di superiorità richiede l’impegno del terapeuta al contatto-nella-relazione, impegno alla pazienza, e comprensione che tale terapia è complessa e richiede una considerevole quantità di tempo. Indagine, sintonia e coinvolgimento sono un orientamento mentale, un modo di essere in relazione, così come pure abilità terapeutiche. Utilizzati in risonanza con il livello di sviluppo funzionale del cliente sono metodiche per fornire una relazione accudente e comprensiva che consente al cliente di esprimere una sensazione di auto-valore che non ha mai potuto essere espressa in precedenza. Indagine, sintonia e coinvolgimento sono descrizioni di interazioni rispettose che favoriscono il contatto-nella-relazione. E' attraverso una psicoterapia orientata al contatto, incentrata sulla relazione, che le dinamiche protettive della vergogna e del senso di superiorità vengono rivelate e dissolte. Focalizzare la terapia della Gestalt sul contatto-nella-relazione potenzia la capacità dell’individuo ad un pieno contatto interno ed esterno..
La vergogna è un sentimento che accompagna l’auto-valutazione di un fallimento globale nel rispetto delle regole, scopi o modelli di condotta condivisi con gli altri; da una parte è una emozione negativa che coinvolge l’intero individuo rispetto alla propria inadeguatezza, dall’altra è il rendersi conto di aver fatto qualcosa per cui possiamo essere considerati dagli altri in maniera totalmente opposta rispetto a quello che avremmo desiderato.
A differenza dell’imbarazzo, che si sperimenta esclusivamente in presenza degli altri, ci si può vergognare da soli e per lungo tempo; inoltre, mentre l’imbarazzo sorge per l’infrazione di regole sociali che possono anche non essere condivise, la vergogna è il segnale della rottura di regole di condotta alle quali personalmente si aderisce.
Al fine di agevolare la pianificazione del trattamento e perfezionare gli interventi psicoterapici è essenziale distinguere le funzioni intrapsichiche e le origini storiche della convinzione-copione. La complessa origine storica dell’arcaica gestalt fissata 'qualcosa non va in me' può essere compresa da tre prospettive:
• messaggi determinanti decisioni confluenti;
• conclusioni in risposta a un’impossibilità; e
• reazioni difensive di speranza e controllo.
Ciascuno dei modi in cui la convinzione-copione si è formata possiede funzioni intrapsichiche uniche che esigono specifica attenzione nella psicoterapia.
La vergogna e il senso di superiorità sono dinamiche intrapsichiche che aiutano l’individuo a difendersi dalle rotture di relazione.
Dal punto di vista della terapia della Gestalt la vergogna implica un ridotto concetto di sé in confluenza con la critica, una trasposizione difensiva della tristezza e della paura, e una negazione e retroflessione della rabbia. La vergogna può anche derivare da una fissazione arcaica o da un’introiezione. Si suggerisce che il senso di superiorità sia negazione del bisogno di relazione. Si descrive una psicoterapia di relazione orientata al contatto, che ponga l’accento sull’indagine, la sintonia e il coinvolgimento.
Per la Psicoterapia della Gestalt la vergogna è una delle emozioni collocate sulla linea del "confine di contatto" con l'altro, con il mondo esterno, a cavallo tra l'intrapsichico e l'interpersonale. Pertanto essa è il risultato di un processo e di uno scambio e, in quanto tale, costituisce un'emozione intrinsecamente sociale e relazionale. Nella relazione interpersonale la vergogna è spesso associata ad un atteggiamento di sottile competizione in cui mi percepisco irrimediabilmente perdente, in cui l'altro - generalmente un altro significativo - diventa luogo di proiezione dei vari aspetti del mio sè ideale, diviene rappresentane di tutti gli altri, rappresentante di una norma sociale da cui mi sento dolorosamente escluso. Pertanto quando è presente il senso di vergogna si tratta di una relazione che non è in quel momento reciproca, intersoggettiva, bensì asimmetrica dove l'altro, quello 'vincente' è percepito come giudicante di fronte ad una visione di sè fallimentare.
La vergogna e il senso di superiorità sono dinamiche protettive per evitare di restare feriti dall’umiliazione e dalla perdita di contatto-nella-relazione con l’altro. Quando una relazione è contaminata dall’essere criticati, ridicolizzati, colpevolizzati, etichettati, ignorati, o altri comportamenti umilianti, il risultato è un’aumentata vulnerabilità nel rapporto. Il contatto o attaccamento è spezzato. La vergogna e il senso di superiorità derivano dall’umiliazione dell’onta e del rimprovero e dalla perdita di autostima.
Sia la vergogna che il senso di superiorità rispecchiano difese usate per evitare di sperimentare quanto l'individuo sia vulnerabile e impotente di fronte alla perdita di un rapporto. La vergogna è l’espressione della speranza inconscia che l'altro si prenda la responsabilità di riparare la rottura della relazione. Il senso di superiorità rappresenta la negazione della necessità del rapporto stesso.
Uno scopo fondamentale della Psicoterapia della Gestalt è aiutare i pazienti a vivere storie che trascendono se stesse, a dare insomma una dimensione prospettica alla loro vita, in modo che si portino dietro la sensazione che è valsa la pena viverla. Spazio alla sospensione del giudizio, verso se stessi e verso chi ci sta di fronte. Questo atteggiamento permette la percezione pura, senza riserve mentali, la percezione istintiva del mondo, come ce l'avrebbe un'animale, è un "modo di conoscere il mondo attraverso il senso invece che attraverso il significato" (P.Quattrini). E allora ti accorgi che non sei fatto solo di vergogna ma che c'è tutto un mondo che chiede spazio, respiro, tempo e hai l'occasione di avere una visione olistica di te dove l'insieme trascende la somma delle parti.
Formulare una teoria di terapia della Gestalt per la vergogna e il senso di superiorità richiede che il fenomeno venga integrato nella teoria del contatto e della formazione e fissazione delle Gestalt. Per arrivare a comprendere come si manifestino i fenomeni della vergogna e del senso di superiorità occorre utilizzare il concetto di funzioni es, io e personalità del sé, nonché i concetti d’interruzioni del contatto, specificamente introiezione, retroflessione e confluenza, sebbene sia riconosciuto che molte altre interruzioni del contatto, sia interno che esterno, sono attivate nella vergogna e nel senso di superiorità (Perls, Hefferline e Goodman, 1951).
Uno scopo fondamentale della Psicoterapia della Gestalt è aiutare i pazienti a vivere storie che trascendono se stesse, a dare insomma una dimensione prospettica alla loro vita, in modo che si portino dietro la sensazione che è valsa la pena viverla.
La vergogna può essere una dinamica significativa nella maggior parte delle difficoltà di relazione, inclusi depressione, ansia, obesità, dipendenze e disturbi del carattere. La sintonia del terapeuta sull’inespressa sensazione di vergogna dà ai clienti la possibilità di svelare i processi interni dei loro sentimenti, fantasie, desideri e difese. La sintonia include la sensazione di essere pienamente consapevoli dei bisogni, emozioni, e dinamiche auto-protettive basati sull’evoluzione - un sentire cinestesico ed emotivo di ciò che significa vivere con le esperienze. La sintonia si concretizza con il terapeuta che onora il livello di sviluppo del cliente e il suo avere a che fare con la vergogna, e nell'assenza di ogni etichettatura o classificazione delle fantasie, motivazioni e comportamenti del cliente. La sintonia include anche il comunicare esplicitamente al cliente che il terapeuta è consapevole delle lotte interiori, che lui o lei non è solo nella tristezza di non essere stato accettato per come è, e nella paura di perdere il rapporto a causa di chi è. I processi terapeutici della sintonia e del coinvolgimento riconoscono la difficoltà di rivelare la confusione interiore e le lotte, valutano il disperato tentativo di auto-sostegno e di far fronte, e contemporaneamente forniscono una sensazione di presenza del terapeuta
Un’efficace psicoterapia della vergogna e del senso di superiorità richiede l’impegno del terapeuta al contatto-nella-relazione, impegno alla pazienza, e comprensione che tale terapia è complessa e richiede una considerevole quantità di tempo. Indagine, sintonia e coinvolgimento sono un orientamento mentale, un modo di essere in relazione, così come pure abilità terapeutiche. Utilizzati in risonanza con il livello di sviluppo funzionale del cliente sono metodiche per fornire una relazione accudente e comprensiva che consente al cliente di esprimere una sensazione di auto-valore che non ha mai potuto essere espressa in precedenza. Indagine, sintonia e coinvolgimento sono descrizioni di interazioni rispettose che favoriscono il contatto-nella-relazione. E' attraverso una psicoterapia orientata al contatto, incentrata sulla relazione, che le dinamiche protettive della vergogna e del senso di superiorità vengono rivelate e dissolte. Focalizzare la terapia della Gestalt sul contatto-nella-relazione potenzia la capacità dell’individuo ad un pieno contatto interno ed esterno..